петък, 27 август 2010 г.

Matteo Cabeção Donazzon e Apollo “callipigio”


Anche questa è una nuova breve storia di fb, scrittasi da sola. Matteo è un vecchio mio amico, entrato fra i personaggi del mio romanzo con il bel nome di Sigfrido, però ormai è solo un amico d’intelletto o se preferite, compagno intellettuale. Poteva diventare un gran scrittore, ma è soprattutto un sognatore. Sì, gli piace più sognare che scrivere. Per esempio scrive sulla bacheca “se non proprio imperatore, vorrei essere almeno uno dei sette antichi principi elettori del Sacro Romano Impero...”

Qualche mese fa Matteo aveva cominciato a scrivere i suoi Medaglioni Divini, poi però si è innamorato di una brasiliana e si è fermato. Ha modificato anzi il suo nome aggiungendosi un nome brasiliano che vuol dire testone, nel senso di testa con molti capelli MA ANCHE di persona molto intelligente. Le dedicava delle poesie, la portava al mare (lui che odiava il mare ed andava pazzo per il Nord e la montagna).
“Beh, sì, è la verità”, mi ha detto...
Oggi quando l’ho informato che stavo scrivendo qualcosa per lui, era curioso, mi ha chiesto subito “dove?”
“metterò il link sulla mia bacheca o sulla tua”, gli ho risposto.
A ciò risposto:
“a lei non piacerebbe
postalo pure sul blog, ma non da me”
Per aggiungere tra un po’:
“thanks”
Non pensava nemmeno se gli piaceva, pensava solo a lei, se le piaceva o no, era così devoto a quella sua dea brasiliana! La sua OXUM!
“è una "divinità" dei culti afro-brasiliani della bellezza, dell'amore, della riccherzza e dei corsi d'acqua”, mi spiegava ogni volta che sbagliando la parola scrivevo OMUX.
Vedendomi on line, nemmeno mi salutava e la cosa mi ammareggiava.

Oggi, però mi ha salutato con un modesto “buondì”, privo dell’entusiasmo degli anni passati.
Gli ho risposto “ciao”, poi non c’era una continuazione. Nessun'altra parola, zero scambio di pensieri. Mi son arrabbiata e gli ho fatto:
“non vorrei più che mi salutassi se hai nulla da dirmi”
“che ti prende?”, si chiedeva Matteo.
“anche io parlo degli dei greci”, mi è venuto un sorriso, “ma tu hai occhi solo per i talloni della tua OMUX!”
Matteo, con un sorriso leggiadro, allora ha scritto:
“Apollo “callipigio”
“sei tu???”, non capivo io.
“NOOO! il tuo apollo”
“dici?”
“non ha un bel culo?”
“non l’ho ancora visto”, gli ho risposto io, aggiungendo, “ho visto solo il culo e l’uccello di David di Michelangelo”
“ah ok”, rideva Matteo.
“al mio Apollo non gli ho ancora visto il lato B”

Poi è avvenuta una lunga pausa ed tra qualche minuto io gli ho fatto:
“ma senti, hai scritto i tuoi medaglioni divini prima di diventare mezzo brasiliano, eh?”
“pochi poi mi son fermato”
“allora non avevi ancora come secondo nome Cabeção, vero?”
“yes, prima di quello che dici tu”
“ecco, sono documentazioni letterarie prima di rivolgerti al culto brasiliero!”
“ahaha”, ha riso Matteo per aggiungere poi:
“ma quello brasiliero è un gran casino”.

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